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II verme chi é? Rifiutato alla mostra del cinema di Venezia. E per un film duro e che non fa concessioni, ci può anche stare. Ora un rifiuto dal Torinofilmfestival: e qui non ci siamo. Un festival “democratico”, politicamente corretto che censura lo stesso film censurato a Venezia. Chi è riuscito nell’impresa di accomunare il festival berlusconiano a quello targato Manifesto (la curatrice Giulia D’Agnolo Vallan è critica del quotidiano) è Daniele Segre, regista di lungo corso, docente, una delle figure più coerenti del cinema indipendente italiano. Il suo Mitraglia e il verme, film duro, rabbioso ma anche molto poetico, dopo il secondo rifiuto ha raccolto solidarietà eccellenti, come quella di Aldo Fittante che ha lanciato il caso dal settimanale Filmtv. O come quella di Gianni Canova che ha preparato un editoriale indignato per il mensile I duellanti. Ovviamente auguriamo a Segre di prendersi le sue belle soddisfazioni presso il pubblico normale (lo ha già raccolto con il suo Vecchie, prima film e poi spettacolo teatrale di successo). Ma ci lasci detestare gli opposti snobismi che gli hanno chiuso la porta in faccia.